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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

STEP #11 - I COSTRUTTORI

Sino alla fine del 13° sec., la domanda di strumenti fu molto limitata e la loro produzione estremamente ridotta. I pochi studiosi, spesso confinati all’interno di comunità monastiche isolate, cercavano di provvedere personalmente alla loro costruzione o si rivolgevano a un artigiano locale. La situazione cominciò a cambiare soprattutto a partire dalla fine del 14° sec., in seguito al lento sviluppo di una serie di eventi. In particolare, vi fu la nascita in alcune città europee delle prime università e dei primi collegi di studio, l’apparizione di nuove attività sempre meglio definite, quali quella di costruttore o di topografo, il crescente interesse per l’astrologia e di conseguenza per l’astronomia (due discipline all’epoca del tutto inscindibili), nonché un espandersi dei traffici e dei commerci. In seguito, lo sviluppo delle tecniche di rilevamento topografico, dell’arte del costruire, della navigazione, del calcolo e della misura richiesero l’adozione di nuovi strumenti la cui f

STEP #10 - I LIBRI

Anche in questo caso gli scarsi risultati di ricerca nei confronti del goniometro a traguardo hanno portato al reindirizzamento verso il grafometro.  Antonio CAGNOLI, Trigonometria piana e sferica, Parigi : Per Francesco Ambrogio Didot, 1786. Vincenzo SINISCALCHI, Istruzioni teorico-pratiche di topografia ed agrimensura ad uso degl'ingegneri civili e militari con appendice contenente i precetti speciali per i rilievi tacheometrici, e le teorie dell'ottica necessarie a ben comprendere alcune parti degli strumenti a cannocchiale ed a riflessione di Vincenzo Siniscalchi, Napoli : De Angelis, 1876. Istituto Nazionale Italiano, Memorie dell'Istituto Nazionale Italiano: Classe di fisica e matematica, Volume 1, Parte 2, Bologna : Fratelli Masi e comp., 1806. Philippe DANFRIE,  Declaration de l'usage du graphometre,  Parigi : Chez Iedict Danfrie, 1597. Sitografia https://books.google.it/books?id=ZIhfv1C9qU0C&ots=jfaegD0tZn&dq=grafometro&lr=lang_it&hl=it&pg=P

STEP #09 - GLI INVENTORI

Data l'impossibilità di reperire dati sull'inventore del goniometro a traguardo, la ricerca è stata indirizzata verso il grafometro, strumento assai simile. Questo strumento, 'parente' del goniometro a traguardo, fu inventato da Philippe Danfrie (Cornovaglia, 1532 - Parigi,1606) nel 1597. Danfrie fu incisore e sovrintendente della Zecca di Parigi, oltre che ingegnere, costruttore ed inventore di strumenti scientifici, tra cui diverse sfere armillari e astrolabi e il grafometro appunto. Inventò anche un carattere di stampa che usò nell'edizione dei suoi scritti. La prima descrizione della tecnica di triangolazione apparve verso il 1530. L’efficacia di questo metodo si basava essenzialmente sulla possibilità di effettuare con precisione la misura di angoli sul terreno. Il verso di un astrolabio con le sue scale e l’alidada poteva essere utilizzato utilmente a tale scopo, ma lo strumento era eccessivamente costoso e inutilmente complesso per un rilevatore che non aveva

STEP #08 - I MATERIALI

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 Il goniometro a traguardo è composto quasi interamente da elementi in ferro: il goniometro stesso, le pinnule e la riga. La bolla posta sopra il goniometro è si trova all'interno di un contenitore sferico in vetro, mentre il treppiede poteva essere in legno e ottone.  Questo strumento nel corso degli anni ha mantenuto invariati i materiali utilizzati, siccome essi potevano considerarsi soddisfacenti. La scoperta della lavorazione di ferro e metallo viene attribuita al popolo dei Calibi, tribù dell'antichità classica stanziata nella Anatolia settentrionale. Importanti testimonianze derivano dalle civiltà dei Babilonesi e degli Egizi, mentre Romani e Norici svilupparono questa lavorazione soprattutto nel campo delle armi. Il graduale sviluppo dell'arte siderurgica è avvenuto prevalentemente nei luoghi dove venivano scoperti i minerali di ferro facilmente riducibili ed era disponibile legname a sufficienza per ottenere il carbone, necessario per il processo siderurgico. L'

STEP #07 - IL MITO

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 Il rito della fondazione Gli Etruschi erano un  popolo molto rispettoso verso gli dèi  e perciò alla base della creazione di una nuova città vi era, in primo luogo, una  forte ispirazione religiosa  e, quindi, un  rituale sacro  da compiere. Le città venivano pianificate secondo un ordine logico e un’ideologia specifica, partendo dalla convinzione che la forma urbana corrispondesse al mondo celeste. Il rito di fondazione consisteva, per prima cosa, nel  delimitare con estrema precisione lo spazio , destinato all’edificazione, attraverso l’uso dell’ aratro  e della  groma , una sorta di grande goniometro a traguardo su base poggiata a terra, impiegato per dividere la superficie in modo preciso. Momento determinante era l’ interpretazione della volontà divina  per capire se gli dèi erano favorevoli o meno all’impresa da compiere. L’ispezione della  direzione del volo degli uccelli  sulla porzione di cielo prescelta per il rito e l’analisi dei  fenomeni meteorologici  in atto erano azion

STEP #06 - IL SIMBOLO

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  Harran II , Protractor Series, Frank Stella, 1967   Painting of woman enjoing painting by Frank Stella , Gerard Boersma, 2019 A Protractor , Tony Zuvela, 2009 Sitografia https://artprep.weebly.com/stella-protractors.html http://gerardboersma.blogspot.com/2019/04/takht-i-sulayman-protractor-painting-of.html https://www.cartoonstock.com/cartoonview.asp?catref=tzun1144